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Rush finale sui dazi Usa. L’Ue guarda a Giappone e Cina

Al via una settimana cruciale per i difficili equilibri del commercio mondiale: nei giorni precedenti la scadenza del primo agosto, entro cui trovare o meno un accordo con Washington, i vertici europei voleranno a Tokyo e a Pechino. (Ansa)

Tuttavia, un portavoce della Commissione nega che la missione possa in qualche modo sviare l’attenzione dal negoziato con Donald Trump. La deadline è il primo agosto e anche dopo i vertici in Giappone e Cina – sottolinea – ci sarà un’intera settimana per i colloqui politici. I contatti tecnici sono comunque in corso. Un modo per ammettere implicitamente che al momento si aspetta una soluzione al fotofinish.

Nel frattempo, Ursula von der Leyen, insieme a Antonio Costa e all’Alta rappresentante Kaja Kallas, sarà nella capitale giapponese mercoledì 23 luglio per il 30/o vertice Ue-Giappone. Tokyo è il partner strategico più vicino all’Ue nella regione indo-pacifica. Molto forti i legami anche sul fronte economico: gli scambi annuali ammontano a quasi 193 miliardi di euro e il Giappone è il settimo partner commerciale dei 27. Inoltre è un componente del G7 e condivide ampiamente le visioni europee. Anche loro rischiano i dazi di Trump, tanto che Il capo negoziatore giapponese Ryosei Akazawa intende recarsi negli Usa la prossima settimana per un ultimo tentativo di accordo sulle tariffe.

La riunione con l’Ue avrà al centro la cooperazione su sicurezza e difesa, commercio e sicurezza economica e il multilateralismo. Ci sarà una dichiarazione congiunta per rilanciare la cooperazione commerciale, spingendo per un rafforzamento del Cptpp – l’accordo transpacifico che coinvolge anche Canada, Giappone e Regno Unito – come base di un ‘Wto 2.0’.

Giovedì 24 il vertice più delicato, quello con Pechino: il 25/o tra Ue-Cina nel 50/o anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Bruxelles e Pechino. La mattina l’incontro con il presidente Xi per una discussione sugli affari globali e sulle relazioni bilaterali, seguita da un pranzo di lavoro. Nel pomeriggio incontro e cena con il primo ministro Li Qiang, focalizzati sulle relazioni economiche e commerciali La Commissione vede un’opportunità concreta per un confronto “dettagliato, franco e sostanziale”: sia l’Ue sia la Cina hanno l’interesse comune a perseguire una relazione “costruttiva, stabile, equilibrata e reciprocamente vantaggiosa”. L’Ue affronterà il tema dell’invasione russa in Ucraina e chiederà un cessate il fuoco immediato, completo e incondizionato e la necessità di applicare le sanzioni e di cessare qualsiasi forma di assistenza, diretta o indiretta, a Mosca per questa guerra di aggressione, che non è solo una questione regionale o di una guerra europea – come qualcuno potrebbe affermare – ma una minaccia diretta all’ordine mondiale.

Sul fronte economico, l’Ue è consapevole dei progressi sul commercio, aumentato di 300 volte negli ultimi 50 anni. Oggi ci sono scambi pari a 2 miliardi al giorno e gli investimenti sono aumentati tanto che la Cina e l’Ue sono rispettivamente il secondo partner commerciale l’uno dell’altro.

Redazione

 

 

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