Economia

I rincari scoraggiano i turisti: la retromarcia dei vacanzieri

L’effetto Albania, in formato turismo balneare, sembra venir meno. O meglio non seduce più quella fascia di clientela italiana che negli ultimi tre anni ha trovato conveniente trascorrere le vacanze oltre Adriatico. «In verità – spiega Michele Viola, titolare del tour operator Goodays – già alla fine della scorsa stagione estiva avevamo riscontrato un prima flessione. Tendenza che si è ripetuta in maniera sostanziosa nel 2025: in pochi chiamano per prenotare il mare albanese, i gruppi preferiscono muoversi con altre soluzioni». (Corriere della Sera)

I numeri, almeno quelli dell’agenzia barese, indicano un crollo rispetto a tre anni fa quando «gli italiani verso il mare albanese erano in crescita del 30 per cento grazie a un flusso importante spinto dalla convenienza economica e dalla bellezza del territorio». «Bisogna essere chiari – prosegue Viola – e spiegare che il reddito delle famiglie italiane si riduce costantemente e andare in ferie è un problema. Così se prima in Albania c’era una convenienza nel rapporto costi-servizi, attualmente l’abbinamento non funziona più. Come prenotazioni siamo ben al di sotto della metà di tre anni fa. La nostra agenzia sta lavorando bene con i tour organizzati. Da Egitto a Dubai fino alla Spagna. Il giro d’affari complessivo è aumentato grazie a questa specializzazione. La tendenza di chi non va all’estero è di restare in Puglia magari sfruttando i weekend in località di mare appoggiandosi ai Bed&Breakfast».

«L’Albania – sostiene Massimo Salomone, coordinatore sezione turismo Confindustria Puglia e presidente sezione Turismo Confindustria Bari e Bat – è certamente cresciuta come destinazione, supportata da investimenti infrastrutturali veloci e da una burocrazia più snella, ma l’equazione con il low-cost è spesso fuorviante. Ci sono aspetti della destinazione albanese, come i servizi, trasparenza dei prezzi, la qualità dell’offerta turistica, che meritano assoluta cautela, come segnalato da diverse testimonianze di viaggiatori. Il nostro obiettivo non è accentuare la concorrenza, ma piuttosto costruire una sinergia positiva. La Puglia e l’Albania condividono il mare Adriatico e un patrimonio culturale storico che può diventare il motore di progetti integrati, sia sul fronte turistico che su quello infrastrutturale. Tuttavia, è importante chiarire che l’Italia (e in particolare la Puglia) rimane una meta molto amata dai turisti italiani».

In definitiva c’è un problema di aumento dei costi che si ripercuote sulla classe media. «La fascia di clientela disposta a tollerare un servizio meno efficiente a fronte di un prezzo complessivo conveniente – conclude Piero Innocenti, presidente vicario della Fiavet Puglia – evidentemente non trova più i giusti stimoli perché si aspetta un risparmio più sostanzioso. A quanto pare le tariffe in Albania sono aumentate e ciò scoraggia. Questo vale anche per altre mete come Croazia e Montenegro, mentre la Grecia regge. Sta andando bene il segmento delle crociere anche nei mesi di settembre e ottobre. in Puglia? Il settore procede con l’andamento dello scorso anno e la presenza dei collegamenti aerei con l’estero consente di continuare a crescere».

Redazione

 

 

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