«L’Italia sta diventando un mercato attrattivo per gli investimenti esteri e ci sono ottime ragioni per investire in Italia che ha un sistema manifatturiero di primo ordine ed è la patria del bello, del ben fatto e della creatività: siamo desiderati». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Bologna per l’assemblea di Confindustria. (Sole 24 Ore)
«La nostra economia è solida e resiliente, questo non dipende dalla politica: lo avete dimostrato voi», ha aggiunto Meloni rivolgendosi agli imprenditori.
«In questa nazione ci sono dei problemi strutturali che le famiglie, le imprese incontrano e bisogna avere la forza, il coraggio, la visione, la lucidità per affrontarli una volta per tutte. La questione più urgente da affrontare con serietà, e aggiungo senza timore, è il nodo del costo dell’energia» ha ammesso la presidente del Consiglio. «E’ evidente che continuare a cercare di tamponare spendendo soldi pubblici non può essere la soluzione. Per questo abbiamo accompagnato le risorse con diversi interventi, alcuni dei quali rispondono anche alle necessità richiamate proprio dalla Confindustria» ha detto Meloni.
E rispetto al costo dell’energia, il governo sta «lavorando a un’analisi del funzionamento del mercato italiano per comprendere se eventuali anomalie nella formazione del prezzo unico nazionale possano essere la causa di aumenti ingiustificati, perché sarebbe inaccettabile se ci fossero speculazioni sulla pelle di chi produce e crea occupazione».
Arriva l’ok della Premier alla proposta di piano industriale straordinario per l’Italia lanciata da Orsini all’assemblea di Confindustria. «Sono d’accordo presidente, sono d’accordo tanto che il Governo sta lavorando già insieme al settore produttivo, alle parti sociali per delineare le linee di una politica industriale di medio e di lungo periodo» ha detto Meloni. E ha aggiunto: «Abbiamo avviato anche un processo di consultazione pubblica per scrivere una nuova strategia industriale, le proposte arrivate serviranno a definire il Libro Bianco del Made in Italy al 2030 che puntiamo a presentare prima dell’estate».
Meloni si è detta d’accordo con Orsini anche sul fatto che «sia necessario rilanciare gli investimenti e prevedere procedure più semplici e tempi certi. Lo dico anche in riferimento al piano Transizione 5.0. Nella sua prima versione era risultata troppo restrittiva. Abbiamo provato a renderla più accessibile, però siamo pronti a ulteriori correttivi se il tiraggio non dovesse essere quello auspicato. Correttivi anche condivisi con voi.
Un ragionamento simile vale per Transizione 4.0: il nostro impegno, quello che stiamo tentando di fare, è lavorare con la Commissione Ue per capire, come ho già detto, se vi sia la possibilità, nell’ambito della revisione del Pnrr, di inserire entrambi questi strumenti, semplificandoli»