Edison rilancia sul gas “Made in Usa”, con un secondo contratto di lungo termine per importare altre 700mila tonnellate l’anno di Gnl da Oltreoceano. L’accordo, di durata fino a 15 anni a partire dal 2028, è stato siglato con Shell International Trading Middle East Limited FZE (Sitme), controllata di Shell con sede a Dubai, ma riguarda specificamente volumi prodotti negli Stati Uniti: per la precisione nell’impianto di Sabine Pass di Cheniere Energy, il primo ad essere entrato in funzione nel Paese nel 2016 – dando il via alle esportazioni di Gnl Usa – e oggi il più grande, con sei treni di liquefazione in servizio per una capacità complessiva di 30 milioni di tonnellate l’anno (Mtpa) e piani per un’ulteriore espansione. (Sole 24 Ore)
Per Edison – scottata dall’esperienza con Venture Global, con cui è tuttora in arbitrato per il forte ritardo nell’avvio delle forniture commerciali di Gnl – si tratta di una scelta all’insegna della prudenza. «L’accordo con Shell è relativo alla produzione di un impianto già attivo, in modo da ridurre i rischi legati a tempi e costi di esecuzione», spiega il ceo Nicola Monti.
La data di avvio delle consegne, nel 2028, coincide peraltro con la scadenza degli attuali contratti con cui Edison importa via gasdotto dalla Libia e dall’Algeria, il primo (in cui la controparte è Eni) da 4,4 miliardi di metri cubi l’anno e il secondo da un miliardo.
«Probabilmente li rinnoveremo entrambi, ma non con gli stessi volumi», precisa Monti, ricordando peraltro che le forniture algerine sono “appese” a loro volta alle modalità di rinnovo degli accordi per il transito in Tunisia, in scadenza nel 2029.
Edison oggi importa in Italia circa 14 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno, con contratti anche per forniture dal Qatar (6,4 Bcm) e dall’Azerbaigian (1 Bcm). Dagli Usa arrivano 1,4 Bcm da Venture Global – contratto relativo all’impianto di Calcasieu Pass (Louisiana), siglato nel 2017 ma con consegne iniziate solo ad aprile – cui si aggiungerà all’incirca 1 Bcm l’anno grazie all’accordo comunicato mercoledì 10.
L’annuncio è stato dato in occasione di Gastech, fiera internazionale in corso a Milano che l’amministrazione Trump sembra aver scelto come terreno privilegiato per rafforzare i legami con l’Europa in campo energetico, attraverso nuove partnership.
«Siamo stati i primi a importare in Italia Gnl statunitense e ad attivare un’intera catena di rifornimento per riceverlo», ricorda Monti, evidenziando comunque l’ampia diversificazione del portafoglio di Edison, che con il contratto appena siglato diventerà «ancora più flessibile».
Si tratterà, come di consueto per i fornitori Usa, di carichi privi di clausole di destinazione e che saranno consegnati FOB (Free on board), e sarà Edison ad occuparsi del trasporto con le tre navi metaniere della sua flotta.
Tendenzialmente il gas verrà destinato al mercato italiano, dove la società di Foro Buonaparte ha centrali elettriche e utenze da servire, ma potrà essere dirottato altrove – anche fuori dall’Europa – in caso di domanda debole, o magari di prezzi più attraenti in altre regioni del mondo.
Edison ha capacità di rigassificazione in Italia al terminal di Rovigo (di Adriatic Lng, da fine 2024 controllata al 70% da VTTI, con Snam al 30%) e al terminal francese di Dunkerque. «Per questo nuovo contratto dovremo procurarci ulteriore capacità, privilegiando l’Italia», dice Monti.
Meno di due mesi fa, a metà luglio, anche Eni ha siglato per la prima volta un contratto di lungo periodo per acquistare Gnl Usa. L’accordo (di durata ventennale a partire probabilmente dal 2027) è con Venture Global, per 20 milioni di tonnellate l’anno a regime, incrementabili fino a un massimo di 28 Mtpa.