Economia

Pil, l’Ue rivede al ribasso le stime 2023 su Europa e Italia

La Commissione europea ha preso atto del rallentamento economico degli ultimi mesi, rivedendo al ribasso le sue previsioni di crescita per il 2023 e il 2024. Pessima la situazione in Germania dove l’esecutivo comunitario si aspetta quest’anno una contrazione dell’economia. L’inflazione è in calo, ma solo graduale. Le nuove stime giungono mentre il Consiglio deve dare il suo benestare all’esborso di una terza rata di aiuti comunitari all’Italia. (Sole 24 Ore)

«Gli ultimi indicatori – spiega l’esecutivo comunitario – segnalano un rallentamento dell’attività economica nell’estate e nei mesi a venire, con una continua debolezza nell’industria e un affievolimento dello slancio nel settore dei servizi, nonostante una brillante stagione turistica in molte regioni d’Europa». Nel contempo, la frenata dell’economia globale, in particolare in Cina, sta pesando sul commercio internazionale e avendo un impatto sulla congiuntura europea.

Il caso tedesco è quello più eclatante. In Germania, la Commissione prevede una recessione nel 2023 a livello annuo dello 0,4% (le stime di maggio prevedevano una espansione dello 0,2%). La competitività dell’economia tedesca è attualmente minata da elevati prezzi energetici che hanno pesato sia sull’industria che su molti servizi. Una ripresa è attesa a cavallo con l’anno prossimo, grazie anche a un aumento dei salari reali, che dovrebbero sostenere i consumi.

Ecco in breve le principali previsioni della Commissione, pubblicate oggi lunedì 11 settembre. Il prodotto interno lordo della zona euro è previsto in crescita dello 0,8% nel 2023 (la stima precedente era dell’1,1%). Nel 2024, l’economia dovrebbe crescere dell’1,3% (rispetto al precedente 1,6%). Grazie anche alla politica monetaria restrittiva della Banca centrale europea, l’inflazione sarà del 5,6% annuo quest’anno e del 2,9% annuo l’anno prossimo.

Sul fronte italiano, la revisione delle stime di crescita si traduce in un taglio di 0,3 punti percentuali: dall’1,2 allo 0,9% nel 2023, e dall’1,1 allo 0,8% nel 2024. La fine dei «temporanei e straordinari incentivi» in campo edile, «che tanto sostennero l’attività negli ultimi due anni», stanno contribuendo al calo della domanda interna, spiega la Commissione europea. Sul versante dell’inflazione, i prezzi al consumo in Italia dovrebbero salire in media annua del 5,9 e del 2,9%, rispettivamente.

Redazione

 

 

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