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Il Pil italiano si è marginalmente contratto nel secondo trimestre

L’Istat stima che nel secondo trimestre del 2025 l’economia italiana sia in flessione dello 0,1% rispetto al primo trimestre dell’anno e in crescita dello 0,4% rispetto al secondo trimestre del 2024. La crescita tendenziale risulta in decelerazione rispetto allo 0,7% del primo trimestre dell’anno. La stima della crescita acquisita per il 2025, spiega l’ente statistico, è pari allo 0,5%, uguale a quella rilasciata con la diffusione dei conti trimestrali completi relativi al primo trimestre dell’anno. (Sole 24 Ore)

La stima della variazione congiunturale del Pil diffusa oggi, mercoledì 30 luglio, di cui si sottolinea la natura preliminare, riflette una diminuzione sia del comparto primario sia di quello industriale, mentre il settore dei servizi ha registrato, nel complesso dei tre mesi, una sostanziale stazionarietà. Dal lato della domanda, la componente nazionale, misurata al lordo delle scorte, è in crescita, mentre si registra una diminuzione consistente della componente estera netta.

Nel Dfp di primavera il governo «ha fatto delle previsioni prudenziali e ha previsto una crescita dello 0,6% che noi ribadiamo oggi» ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo al question time alla Camera, alla luce dei dati Istat sul Pil del secondo trimestre 2025.

L’impatto dei dazi al 15% sul Pil italiano sarà di «un calo massimo cumulato di 0,5 punti nel 2026» seguito poi da «un graduale recupero» e da un riallineamento allo scenario base, ha detto ancora Giorgetti, rispondendo al question time alla Camera. Per il ministro, parlare ora di iniziative di contrasto agli effetti dei dazi sulle imprese «è prematuro». In Scozia, ha spiegato, è stato raggiunto «un accordo politico» che deve ancora essere dettagliato. E’ stata scongiurata una guerra commerciale e si è chiusa una fase di incertezza, ma «una valutazione complessiva ad oggi non si può trarre».

Per quanto riguarda gli altri paesi europei, nel secondo trimestre 2025 il Pil in Germania cala dello 0,1% rispetto ai primi tre mesi dell’anno. È quanto ha comunicato l’Ufficio federale di Statistica. Se ad inizio anno l’economia tedesca dava segni di ripresa, con il prodotto interno lordo che cresceva nel primo trimestre dello 0,3%, oggi l’Ufficio federale di Statistica ne ha certificato la frenata: nel secondo trimestre dell’anno il Pil diminuisce dello 0,1%, a incidere è soprattutto il calo degli investimenti nell’edilizia. Rispetto al 2024 il secondo trimestre del 2025 non fa registrare differenze, attestandosi sullo stesso livello, ma essendoci nel 2025 un giorno in meno di lavoro, l’Ufficio federale di Statistica calcola che al netto di questa situazione si osserva una crescita dello 0,4%.

A crescere è invece l’economia francese. Nel secondo trimestre dell’anno il pil della Francia è cresciuto dello 0,3% rispetto al primo trimestre del 2025, quando la crescita si era fermata allo 0,1%. La crescita anno su anno, ha riferito l’Insee, l’istituto di statistica francese, è dello 0,7%, a fronte dello 0,6% registrato nel primo trimestre. Il dato è superiore alle attese degli economisti, che si aspettavano una crescita dello 0,1% trimestre su trimestre e dello 0,5% anno su anno.

Redazione

 

 

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